Nefrectomia parziale robotica, come cambiano i tempi

Nell’augurare buon lavoro a tutti gli operatori sanitari voglio presentarvi un bel caso.

Giunge alla nostra osservazione una donna obesa 110 kg di peso, 1,67 m di altezza.  Incidentalmente alla tc effettuata per coliche biliari viene scoperto un tumore di 7 cm del rene di sinistra. La donna di 65 anni è diabetica, insulinodipendente con piede diabetico. Il diabete ha compromesso la circolazione periferica ma anche la funzionalità renale infatti ha una nefropatia diabetica con 1.6  di creatitinemia.

 

Cosa fare? Troppo giovane per terapie conservative quali la crioablazione, troppo compromessa ed obesa per farle una lunga  ferita chirurgica sul fianco, allora decidiamo per la mininvasiva e decidiamo di eseguire una enucleazione robotica. L’enucleoresezione è impossibile perchè lambisce le vie escretrici e i grossi vasi. Quindi con tecnica robotica eseguiamo una enucleazione.

Come mostra la foto siamo riusciti a mantenere integra per tutta la superficie della neoformazione integra la pseudocapsula tumorale, quindi abbiamo raggiunto il nostro end point primario, cioè la radicalità oncologica, ma abbiamo raggiunto anche l’obbiettivo di dimettere la signora così compromessa in terza giornata post operatorio con decorso post operatorio a dir poco stupefacente.

Tutto ciò fino a qualche anno fa sarebbe stato impossibile e siamo felicissimi di poter offrire questa opportunità al nostro territorio.

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