NEOPLASIA DEL PENE
Il carcinoma del pene di solito si verifica in maschi non circoncisi che praticano una scarsa igiene locale.
L’Human papillomavirus, in particolare i tipi 16 e 18, può svolgere un ruolo in alcuni casi. Lesioni precancerose con differenti presentazioni cliniche sono state descritte, vale a dire, l’eritroplasia di Queyrat, il morbo di Bowen e papulosi bowenoide. L’eritroplasia di Queyrat e il morbo di Bowen evolvono verso carcinoma squamoso invasivo nel 5-10% dei pazienti, ma ciò non è stato riportato nella papulosi bowenoide.
Queste tre lesioni sono dal punto di vista istologico praticamente le stesse e possono essere più adatti i termini neoplasia intraepiteliale o carcinoma in situ.
La maggior parte dei carcinomi squamosi origina nel glande, nel solco coronale o al di sotto del prepuzio. Sono fungiformi ed esofitici o ulcerati e infiltranti. Questi ultimi metastatizzano più comunemente dei primi, di solito ai linfonodi inguinofemorali superficiali e profondi e pelvici.
La circoncisione o la rimozione con laser possono essere efficaci per le lesioni iniziali, ma la penectomia totale, spesso con linfoadenectomia ileoinguinale, è necessaria per le lesioni più grandi. La penectomia parziale è appropriata se il tumore può essere escisso completamente con margini adeguati, lasciando un moncone penieno che permetta una minzione soddisfacente; questi pazienti possono avere le funzioni sessuali.
Il ruolo della radioterapia è controverso.
La chemioterapia per la malattia in fase avanzata ha avuto un successo limitato.